La lavorazione delle pelli ha origini molto antiche, basti pensare che l’uomo primitivo le utilizzava come capi d’abbigliamento ricavandole dagli animali di cui si nutriva.
Le pelli, però, in quanto prive di qualsiasi trattamento, rendevano i capi poco resistenti e duraturi a causa del processo di decomposizione a cui, per natura, erano destinate.
Per risolvere questo problema, si iniziò ad adottare la tecnica dell’essiccazione, la quale impediva la decomposizione, ma rendeva la pelle rigida; successivamente adottò il grasso spalmato per ammorbidirla, fino ad elaborare i primi metodi di concia.
Uno di questi consisteva nell’immergere il capo in un liquido composto da acqua e sostanze vegetali come foglie e bacche, il quale, mediante una serie di principi attivi chiamati ”Tannini”, rendeva la pelle morbida e ne impediva la putrefazione.
Grazie a queste prime forme di concia, già dai tempi dei romani la pelle diventò parte non solo dei più comuni capi d’abbigliamento, ma anche degli accessori.
Le prime vere concerie, però, trovano la loro origine nell’epoca medievale; queste sorgevano in aree boscose e ricche di corsi d’acqua, ideali alla vita del bestiame e alla crescita delle materie prime necessarie.
Dunque, è importante sapere che i processi utilizzati nelle odierne concerie sono frutto di scoperte fatte milioni di anni fa, scoperte sensazionali, che hanno reso la pelle il materiale antico più diffuso.
Di seguito il processo di concia delle pelli: per cominciare, la pelle viene rapidamente rimossa dalla carcassa dell’animale, per evitare che il sangue la danneggi. Successivamente, poiché il processo di decomposizione inizia velocemente e i luoghi di concia sono spesso lontani da dove avviene l’estrazione della pelle, questa subisce numerosi trattamenti fisici e chimici di conservazione.

Ecco alcuni esempi di trattamenti per la conservazione oggi utilizzati:
– Chilling: consiste nel congelare in appositi frigoriferi la pelle appena estratta dalla carcassa
– Drying: l’essiccazione naturale della pelle tramite esposizione al sole su lastre di pietra
– Brining: le pelli vengono inizialmente immerse in una soluzione salina e mantenute in movimento finché il liquido non penetra in esse e poi lasciate essiccare
– Wet salting: le pelli vengono stese l’una sull’altra tra strati di sale: la sostanza che si forma a contatto con l’umidità penetra nelle pelli uccidendo i batteri presenti. Talvolta non tutti i batteri vengono eliminati, portando alla formazione di macchie rosse più o meno grandi